Harry Potter e i Doni della morte, perché Harry non muore nella foresta: svelata la verità

Harry Potter, ne ‘I doni della morte’ è stato colpito dall’anatema che uccide: perché non è morto dopo la maledizione di Voldemort? La verità

Harry Potter perché non muore
Harry Potter – Atuttostreaming.it

Harry Potter è stato sicuramente uno dei franchise più importanti della storia. Nato dalla mente di J.K Rowling, il giovane maghetto è stato protagonista di 7 libri fenomenali. Dai romanzi sono stati sviluppati poi 8 film e numerosi videogiochi destinati a varie console tra cui Playstation e pc. Vista la potenza del marchio, Warner Bros ha anche lanciato alcuni spinoff che non hanno però avuto la stessa fortuna (vedasi Animali Fantastici). HBO, tuttavia, ha stuzzicato i fan del Wizarding World annunciando l’arrivo di una serie televisiva (qui vi abbiamo svelato quando uscirà).

Nonostante la popolarità dei libri della Rowling, sono tanti gli interrogativi che hanno lasciato senza parole i numerosissimi lettori. Nell’ultimo capitolo della saga, ‘Harry Potter e i Doni della morte‘, il mago con la cicatrice viene letteralmente ucciso da Voldemort. Ma perché torna indietro e non perde la vita nonostante l’arrivo sulla sua pelle dell’Avada Kedavra (comunemente chiamata l’Anatema che uccide?).

Harry Potter e i Doni della morte, perché Harry non muore nella foresta: tutta la verità

Harry Potter perché non muore
Daniel Raddcliffe riceve un bacio della Carter sul set – Atuttostreaming.it

Harry Potter è stato sicuramente uno dei simboli dei primi anni del Duemila: i libri e i film hanno riscosso un successo a dir poco clamoroso. Nei Doni della morte, ultimo capitolo della storia, il giovane maghetto va da Voldemort nella foresta per farsi uccidere. Il protagonista, guardando nei ricordi di Severus Piton, ha scoperto che senza la sua dipartita il Signore Oscuro non può essere eliminato. Per questo motivo, con un gesto da vero eroe, decide di sacrificarsi e rendere così vulnerabile l’antagonista. L’Avada Kedavra scagliato dal mago più potente non sortisce però gli effetti sperati. Nella pellicola, tutto quello che accade viene spiegato con troppa velocità.

Nei libri, invece, c’erano già sparsi indizi a partire dal quarto volume. Harry, lo ricordiamo, gode della protezione di Lily: la mamma, prima di morire, creò un potente incantesimo d’amore sacrificando la sua vita per proteggere quella del bambino. Quando Voldemort provò ad uccidere il piccolo Potter, non riuscì nel suo intento ma un frammento della sua anima si attaccò alla sola cosa vivente presente nella stanza (Harry stesso). Nel quarto capitolo, invece, Tom Riddle decide di risorgere con un rituale che prevede anche l’uso del sangue del nemico. Il Prescelto, quindi, è anche un Horcrux e quando Voldemort lancia l’Avada Kedavra, l’incantesimo di Lily si dimostra ancora più potente e protegge il figlio mentre il frammento di anima viene così eliminato. La Rowling, tuttavia, ha aggiunto dettagli dopo la fine dell’opera dichiarando che invece Harry Potter non era un Horcrux. In altre rivelazioni, la scrittrice lasciò spazio all’interpretazione personale.

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