Il giovane attore protagonista di Mare Fuori si è raccontato in una lunga intervista a Da noi…A ruota libera dove ha parlato anche della sua rara malattia.
Il pubblico ha imparato a conoscerlo come Cucciolo, soprannome di Luigi di Meo suo personaggio nell’acclamata Mare Fuori. La passione per la batteria, il primo grande amore, e poi la recitazione arrivata giusto in tempo per salvargli la vita.
Proprio come i suoi colleghi anche Francesco Panarella è stato travolto dal vortice del successo e dell’affetto dei fan, di cui è molto grato, ma resta concentrato sul lavoro e con i piedi ben saldi a terra. Non dimentica il suo vero io anche se, in un’intervista recente, ha raccontato di avere in comune con Cucciolo la sensibilità oltre che l’affetto e il senso di protezione per la famiglia.
Il successo, si diceva, e quindi anche le interviste in ognuna delle quali cerca di raccontare qualcosa diverso di sé per farsi conoscere meglio dal pubblico che lo ama. A Fanpage.it ha, per esempio, raccontato che in passato è stato vittima di bullismo e che il ruolo di Cucciolo è stato per lui la possibilità di dare voce ad un personaggio complesso; quella stessa voce che lui non ha avuto. Mentre ospite da Francesca Fialdini a Da noi..a ruota libera su Rai 1 ha voluto raccontare, tra le altre cose, anche della sua malattia.
Francesco Panarella, “sono affetto dal morbo di Kienbock”
Accompagnato dai colleghi di set Giacomo Giorgio e Clotilde Esposito -rispettivamente Ciro e Silvia nella serie- Francesco Panarella ha avuto modo prima di raccontare la più grande differenza con il suo personaggio: Cucciolo che si fa strada nel mondo della criminalità organizzata e lui che invece è cresciuto con mamma dirigente di Polizia e la foto di Falcone e Borsellino in salone.
Poi c’è stata l’occasione di raccontare di uno dei momenti più delicati della sua giovane vita: la scoperta di essere affetto dal morbo di Kienbock. La malattia colpisce la struttura scheletrica della mano, è fondamentale riuscire a riconoscere per tempo il morbo e agire chirurgicamente quanto prima per evitare che il morbo progredisca.
L’operazione e la nuova fase in discesa
“Mi sono sottoposto ad un intervento molto ‘simpatico’ (ironico, ndr). Ho avuto questa malattia che si chiama morbo do Kienbock, si tratta di una malattia rara per cui l’osso del mio polso è andato in necrosi“. Non il massimo per un batterista, insomma. Il peggio comunque è passato e il giovane attore potrà tornare anche a suonare.
